Mauro Cagnardi - Lituus Music

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Mauro Cagnardi
I Docenti

Ho iniziato ad interessarmi di musica, in modo più approfondito, dopo aver frequentato un corso formativo di Training Autogeno
che comprendeva sia il ciclo inferiore, per la durata di sei mesi, sia il ciclo superiore per la durata di otto mesi, attratto dalla valenza
che la musica esercita nel disseppellire dall'animo umano sensazioni ed emozioni.
Ho intrapreso quindi gli studi musicali con la piena consapevolezza che l'arte musicale nella sua completezza ben poco sarebbe se l'emozione,

il sentire, l'intuizione e l'invenzione fossero relegate alla semplice azione dell'istinto e non curate e coltivate dalla conoscenza tecnica.
Sono stato attratto particolarmente dall'uso della musica moderna come espediente per esprimere tutta l'esasperazione,

l'insoddisfazione le contraddizioni della realtà quotidiana; il suo uso come linguaggio di protesta che si esplica contravvenendo alle regole
del classicismo e quindi creando impatti, attriti sonori che all'orecchio possono risultare duri, violenti ma che sono lo specchio di ciò che si vuole
esprimere e far risuonare nell'ascoltatore.
Conseguentemente ho collaborato con vari gruppi e musicisti, anche in modo tecnico, al solo fine non lucrativo di far espandere tali concetti

e la tecnica del Training Autogeno applicata al campo musicale in particolare nelle nuove leve della musica.
Tale tecnica, della quale mi occupo ormai da ben più di 40 anni, precede a mio dire l'arte musicale stessa permettendo il collegamento

tra gesti ed emozioni, troppo spesso sottovalutato nelle accademie musicali, portando alla eliminazione degli effetti disturbanti in una prestazione musicale di un certo livello.
La tecnica applicata è quella del Training Autogeno, metodo J. H. Schultz , alla quale descrizione si rimanda alla mia pagina di Facebook o agli appunti fatti per il corso da me tenuto alla Lituus per l'anno 2012/2013, tecnica il cui apprendimento, limitatamente al ciclo inferiore non riguarda la parte prettamente di ordine medico.

 
 
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